La singolare e unica amalgama di materiali e di valori che caratterizza le opere di Lino Sanzeni è espressione di un continuum tra la natura e il lavoro dell’uomo, la materia e il pensiero.  Il realismo espressivo dell’artista attinge tanto dal mito e dal magico quanto dalla quotidianità.
Lo scultore accoglie l’antropologia suggerita naturalmente dalla pietra, il marmo della cava,  o dal legno, i sostegni delle viti, e la rende manifesta attraverso la lavorazione del ferro. Ricompone la lamiera, la salda, pezzo dopo pezzo, dà contorni riconoscibili all’indefinitezza, rende evidente quello che ai più è inaccessibile: appaiono allora uomini, donne, bambini, madri, fratelli, frati ed altri ancora.
Sempre in bilico tra realtà e astrazione, nel bestiario di Sanzeni trovano, invece, spazio sia esemplari liberi e possenti sia i mansueti compagni dell’avventura umana. Espressione del sacro e del profano, le sculture di Sanzeni non pongono in antitesi i due mondi che rappresentano perchè l’artista cerca i segni di Dio in tutto il suo creato. Il mistero della vita è, così, continuamente indagato e dichiarato nel testo scultoreo, che diventa per l’artista l’unica sede della parola e dell’azione.