L’uomo, lo scultore

Lino Sanzeni“Lino Sanzeni è la sua opera, un rapporto di sinceritĂ  naturale. E’ fatto così, vive e fatica per un dovere e per un piacere. (…) E’ uno scultore generoso, non improvvisa, opera dentro l’espressione. E sa togliere il vuoto di un ferro ruggine, quando estrae lo sguardo di due bimbi in una culla di marmo. Vivi per sempre nell’immortalitĂ  sorridente, non solo della materia” (Tonino Zana, 2002).

“Dagli inizi come autodidatta, Sanzeni, dotato di spiccata sensibilità, ha percorso un lungo tracciato di ricerca, condotta con umiltà e con la perseveranza determinata dall’urgenza interiore di individuare una collocazione esterna per le proprie tensioni emotive, i propri ricordi, la propria visione del mondo”. (Giovanna Galli, 2004)

“In un’epoca di artisti che sdegnano il misurarsi con la materia Lino Sanzeni è una luminosa eccezione. La sua mente si immerge nella fibra intima dei materiali sviscerandone le possibilità con alchemica bravura. L’umile matrice operaia, sulla quale Sanzeni ha costruito la sua visione del mondo, nasconde il sottile esteta dal barbarico cesello che centellina le possibilità della pietra e del ferro con arcaico modernismo”. (Gimo Dini, 2006)